Sulla spinta dello scandalo sulla pedofilia che sta coinvolgendo diversi membri delle comunità ecclesiali sia in Italia che in vari paesi del mondo, è necessario rendere qualche testimonianza “pro veritate”a quello che i mezzi di comunicazione non raccontano in quanto i cristiani alla luce della Parola del Vangelo sanno che ” In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta (Gv.1,4-5)”.
Personalmente, ma come a me anche a tanti altri, ho avuto la fortuna, ma si tratta di grazia, di aver vissuto gli anni meravigliosi della primavera ecclesiale del Concilio Ecumenico vat.II, a contatto con gli ambienti salesiani presenti in varie località dell’Italia meridionale e insulare, prima come allievo e dopo come Volontario, sempre con il Grembiule del Servizio, impegnato per un tentativo di promozione umana e sociale nella costruzione della Civiltà dell’Amore ( il Regno di Dio).In tanti, in questi ambienti, siamo cresciuti sin da subito a contatto con La Parola Incarnata, ma anche con gli eventi meravigliosi della vita di Don Bosco e con le sollecitazioni ecclesiali dei vari Madre Teresa di Calcutta, Don Tonino Bello,Carlo Carretto, Giogio La Pira, Martin Luyther King, John Kennedy,Ghandhj,Mazzola,Rivera, Don Milani, Don Ciotti, Helder Camara, Papa Giovanni e Paolo VI e con la storia affascinante di tanti altri personaggi . Migliaia di ragazzi ho incontrato nei vari Oratori e molti di essi apparternenti a classi sociali popolari e che venivano affidati ai salesiani dai servizi sociali regionali. C’era con loro un rapporto molto difficile, perchè tali ragazzi erano sempre diffidenti e guardavano ai preti sempre con sospetto, per cui era necessario una buona dose di pazienza (di misericordia!) e molto affetto autorevole per prestare loro le cure necessarie, alla luce del sistema preventivo di amare quello che i giovani amano per convertire i giovani ad amare ed integrarsi nei valori cristiani. Sono debitore , in quegli anni , di aver sperimentato con loro a vivere con gioia e libertà la propria fede nei propri quartieri,ascoltando con rispetto e attenzione i pronunciamenti dell’Autorità civile ed ecclesiastica, ma senza rinunciare all’analisi e al giudizio critico di una retta coscienza,dissentendo quando ci si accorge che la profezia baratti con il potere di turno,chiudendosi in silenzi colpevoli,nei momenti in cui bisognerebbe alzare almeno la voce in difesa degli ultimi. Posso testimoniare, che in tanti anni, rare volte ci è capitato di incappare in situazioni non dico di deviazione a sfondo pedofilo, ma neppure di velata morbosità in materia di sesso.La purezza era tenuta in considerazione ma senza fraintendimenti o ipocrisie. Potrei citare nomi e cognomi di tanti salesiani per ricordare le loro gesta di gentilezza liberatrice, di simpatia promozionale, di amicizia discreta, di severità didattica e di competenza culturale nel trattare con i ragazzi. Quando gli ex-allievi si incontrano per le vie del mondo c’è sempre motivo di gioia affondare nei ricordi delle ore liete trascorse nei vari Oratori .Quindi per quello che è stata la mia esperienza,condivisa da moltissimi altri (anche con le opportune eccezioni), siamo rimasti increduli, sconcertati e feriti nel costatare quanto sia subdolamente diffuso il crimine pedofilo,anche in ambienti ecclesiali. Certo questa è una società nella quale spesso le pulsioni,anche perverse e abiette,si spacciano per bisogni e diritti. In queste temperie si è appannato quel senso di vigilanza contro il male, al quale è tenuto a vigilare ogni cristiano e in particolar modo chi ha responsabilità pastorali. Eppure mai avrei pensato ad un fenomeno tanto grave.Solo Dio,che è Padre,può avere compassione per chi ha compiuto crimini a danno dei più indifesi. Penso sempre a quei bimbi che avrebbero dovuto incontrare nel presbìtero un padre premuroso e invece si scopre un bruto che ha voglia di soddisfare tendenze incoffessabili!Tuttavia il tentativo sistematico di continuare a gettare Fango sulla Chiesa è una storia nota da duemila anni. Simon Pietro che era stato scelto dal Cristo ad essere una Prima Pietra della Comunità dei credenti, rinnegò il suo Salvatore per ben tre volte in quelle ore terribili nelle quali tutto sembrava perduto. Eppure,grazie a questa Comunità, composta da tanti uomini e donne, tutti dotati di grandezza e miseria, noi tutti abbiamo ricevuto un’immensa ricchezza che non ha prezzo e costituisce oggi speranza per migliaia di persone. Quanti credenti oggi e in molti paesi siamo perseguitati,imprigionati e uccisi per la nostra testimnianza di fede e per la nostra attività in favore di chi ha bisogno. Lo scandalo prodotto da ipocriti imbecilli non può offuscare il bene che ogni giorno e senza clamore la Chiesa tutta, Madre e Maestra, compie in tutto il mondo, impegnata come sempre a preparare Cieli e Terre Nuove nell’Incontro con IL CRISTO RISORTO.
Rossano 21. 04.2018. Fr