La Calabria va sempre più giù. È quanto purtroppo emerge dai dati divulgati dall’Agenzia Nazionale della Coesione Territoriale che proiettano inesorabilmente la nostra regione all’ultimo posto per la spesa del Fondo sociale europeo (Fse 2014/20), pari all’8,4%, percentuale surclassata dalle altissime performance di Emilia Romagna e Veneto, regioni che riescono a spendere il 64,6% e il 50,9% della loro quota di Fse.
Tutto ciò si verifica paradossalmente nonostante l’altissimo nostro tasso di disoccupazione e di povertà complessiva con il rischio (oltre al danno, la beffa) di dovere restituire all’Unione Europea gli oltre 300 milioni del Por Calabria 2014/20 non utilizzati il che, ben si comprende, assesterebbe un colpo mortale per il futuro occupazionale e sociale di tanti nostri giovani che ancora coltivano la speranza di costruirsi un futuro nella nostra terra. Ad evitare la facile retorica o peggio la sterile polemica qualche ricetta, molto modestamente mi sentirei di suggerire. Intanto bisogna bandire l’auto esaltazione e rimanere come si dice “con i piedi per terra” come? In primo luogo che la Regione, deputata alla spesa di tali preziose risorse, esca dall’isolamento d operi di concerto con le amministrazioni locali; che si avvalga delle migliori intelligenze e competenze (merce purtroppo assai rara nei palazzi del potere di Catanzaro e Reggio), che si apra ad un reale confronto con le forze sociali ed imprenditoriali dai quali possono provenire validi suggerimenti. Occorre poi superare la logica della polverizzazione delle risorse pubbliche dettata da nefaste logiche clientelari (se non in molti casi criminali) a favore di una linea di lavoro incentrata su progetti ad ampio spettro che comportino reali ricadute sull’economia regionale. Va infine attuato il Piano di contrasto alla povertà predisponendo una complessiva azione organica per l’occupazione e validi i programmi di politiche attive a favore delle sempre più vaste fasce di persone svantaggiate. Il tempo stringe, la partita volge al termine e non v’è la possibilità di giocarsi i supplementari, chi è al governo è avvisato.
Natale Graziano