Il Natale ogni anno,nell’immaginario collettivo, porta a festeggiare folkloristicamente un tale Gesù Bambino raccontantoci da una certa devozionale catechesi, che invita tutti ad un apatico e mellifluo buonismo . Ma c’è da chiedersi : nell’era della globalizazione, anche religiosa, che senso ha il festeggiare il Natale di Gesù? E poi qual’è la vera identità storica di questo Gesù narrato dai Vangeli , scritti dagli Evangelisti?
Tenendo presente che i Vangeli che parlano di Lui non sono una cronistora della sua vita, ma solo una testimonianza teologica e che i racconti su di Lui non sono una serie di fatti ma di verità, chi è allora, qual è la sua attualità e che ha fatto poi di importante questo Pargoletto che ha diviso il Tempo in prima e dopo Cristo? Non solo dai Vangeli ma anche dai testi profani della sua epoca emergono con sufficiente chiarezza i tratti essenziali della figura del Gesù Storico. Gesù,detto Cristo, è un personaggio ebreo di Nazareth di circa 2.000 anni fa e che vive nell’anonimato per circa trent’anni. Suo padre Giuseppe, imprenditore carpentiere, fa parte del “Clan dei Giusti”. Giuseppe, poco più che ventenne , celebra, secondo loro usanza, un fidanzamento con una ragazza, Maria, la quale però nella sua fanciullezza ha fatto di già un’esperienza mistica di un incontro col suo Dio, il quale l’ ha scelta come madre del Messia (l’Unto del Signore). Maria, rimasta pertanto incinta per forza dell Spirito, va a visitare e a confidarsi con una lontana sua parente,Elisabetta, e rimane in servizio da lei per circa tre mesi. Quando torna a Nazareth la sua maternità diviene evidente e fa l’amara esperienza della ragazza madre, additata alla vergogna dai suoi compaesani. Giuseppe,”uomo giusto” (fedele alla legge!) vuole licenziarla in segreto, ma viene invitato da un’ispirazione divina a prenderla lo stesso come moglie, senza poter però celebrare il complesso rito festaiolo del matrimonio. Giuseppe e Maria quindi diventano una coppia irregolare. Entrambi scelgono di trasferirsi a Betlemme ,paese di provenienza di Giuseppe. Ivi Maria dà alla luce il Figlio, che viene chiamato Gesù. Per alterne vicende politiche la famiglia emigra anche in Egitto ma poi alla morte del re Erode ritorna in patria e va ad abitare di nuovo a Nazareth, nella regione montuosa della Galilea. Non sappiamo se dopo Gesù ci sono stati altri figli. I Vangeli parlano di fratelli e sorelle di Gesù,ma le ricerche assicurano che possono anche essere cugini o parenti: non si sa! Gesù come viene poi descritto dagli Evangelisti, che hanno evidenziato la sua figura, è una Personalità dotata di grande capacità di comunicazione e di un fascino personale. Ad un certo momento della sua vita partecipa anche Lui al Battesimo di immersione nel Giordano. E’ un rito che un tale Giovanni,detto poi il Battista, pratica per tutti invitando la gente ad un rinnovamento di vita. Gesù nel Battesimo fa un’esperienza straordinaria di Prossimità di Dio alla sua persona e, scoprendo di essere il Figlio di Dio , avverte di essere il Consacrato,cioè l’Unto (il Messia) per una speciale missione:”Annunziare a tutti la Prossimità di un Dio, Genitore di ogni uomo”. Si ritira nel deserto per programmare la Strada da intraprendere per realizzare questa Missione ricevuta. Nel deserto sperimenta la seduzione del Protagonismo,del Miracolismo e del Potere, ma lui la rifiuta e sceglie la Strada Povera del Predicatore ambulante. La predicazione di un Regno alternativo,fondato sull’amore totale nella condivisione dei beni e nel servizio, la frequentazione degli esclusi, l’accettazione anche di donne fra i suoi seguaci, la sistematica violazione del sabato lo mettono contro la Legge,cioè contro l’elite intellettuale e spirituale del suo tempo,cioè scribi e farisei, ma anche contro i sacerdoti del tempio, contro i suoi paesani e la sua stessa famiglia. Egli resta fedele e coerente alla Missione ricevuta. Costituisce attorno a sè un gruppo di Discepoli, denominati poi Apostoli e con loro avvicina con grande tenerezza tutti gli esclusi dal tempio, cioè pubblicani, prostitute, lebbrosi, paralitici, ciechi e a tutti comunica questo lieto Annunzio: “Dio è Padre (Genitore!); è vicino a ciascuno di voi, vi ama; non guarda ai vostri meriti,ma ai vostri bisogni; per entrare in comunione con Lui non c’è bisogno di mediatori,cioè di sacerdoti e neppure di offerte e sacrifici e neppure di un Tempio”. Per questo Messaggio Rivoluzionario, che mina a scardinare alle fondamenta un Potere che era Costituito sull’interesse e la convenienza, Gesù viene catturato e condannato a morte sia dall’istituzione religiosa del Sinedrio, sia dal potere civile rappresentato dal procuratore romano Ponzio Pilato. Fu scelta per Lui la morte dei maledetti, cioè la morte in croce. Questa è in sintesi l’identità storica del Gesù che ci viene offerta dai Vangeli.
Gli stessi Vangeli però parlano anche, senza discontinuità narrativa,dell’esperienza fatta solo però da alcune donne e dai discepoli di essere venuti di nuovo a contatto con Lui, ritenuto,per loro, Risorto.
C’è una seconda parte, narrata negli Atti degli Apostoli, che descrive la diffusione del Messaggio del Dio di Gesù nelle prime comunità dei credenti. Anche a noi, Oggi,è giunto questo Messagio di Salvezza e solo se facciamo,come gli Apostoli, l’Esperienza del Gesù Risorto,diamo un senso alla nostra esistenza. E’ questo lo Shalom di Risurrezione che noi cristiani annunciamo, festeggiando l’Avvento del Santo Natale.
Corigliano Rossano 03.12.2018.” Tempo di Avvento”. FRANCO PALMISANO