È ormai tristemente ripetitivo, finanche stucchevole, dare notizia di deplorevoli accadimenti avvenuti all’interno degli ospedali della zona, luoghi dediti alla cura e alla salvaguardia della vita dei cittadini. Donne e uomini d’ogni età che, a fronte del pagamento di tasse, imposte e balzelli di vario genere, chiedono il rispetto del sacrosanto diritto alla salute, costituzionalmente garantito ma, nella realtà dei fatti, a iosa bistrattato.
La situazione vigente all’interno del pronto soccorso di ambedue gli ospedali del comune di Corigliano Rossano è ormai nota a tutti. L’ultimo fatto si sarebbe verificato presso il presidio “Giannettasio”, laddove nella mattinata di ieri un solo medico ha dovuto far fronte ad oltre una decina di emergenze di diversa natura e con codici di ingresso rosso, giallo e verde. Il tutto in una sala d’attesa colma di pazienti per via della cronica carenza di posti letto e assistiti da due soli infermieri.
L’arrivo incessante di cittadini bisognosi di cure urgenti, giunti a mezzo di ambulanze nonché di mezzi privati, ha provocato una serie di lamentele da parte dei pazienti in attesa; alcuni di questi hanno protestato in maniera piuttosto vivace, quasi da rissa, tanto da spingere altri a far intervenire le forze dell’ordine. Un’inaccettabile situazione che cresce e peggiora nei fine settimana, allorquando gli ambulatori dei medici di medicina generale sono chiusi e tutti si riversano al pronto soccorso.
Caos e disagi quotidiani che umiliano il personale medico e paramedico e mettono a dura prova la pazienza della numerosa popolazione che del servizio sanitario è utenza, sintomo del malessere persistente nel settore sanitario della Sibaritide.
Fabio Pistoia