Quando ci si trova in una situazione di rassegnata impotenza e si vede perduta ogni speranza si suole esclamare:” Ora siamo nelle Mani di Dio”!. Stranamente la stessa espressione noi non la usiamo quando ci troviamo nella gioia, nella felicità e nel benessere. Eppure siamo sempre nelle Mani di Dio e queste non intervengono per salvare l’uomo da situazioni disperate,ma lo accompagnano e sostengono sempre in tutta la sua esistenza.
Essere nelle mani degli uomini significa essere catturati, le Mani di Dio,invece, sono quelle che non trattengono, ma liberano,non chiedono ma donano (Sap.3,1). Nell Bibbia, nel Libro del Siracide le Mani di Dio sono strettamente collegate alla sua Misericordia e alla sua Protezione (Sir.2,18).
Il Signore nostro Dio non avendo un corpo non ha neanche la Mani e le Mani di Dio sono solo espressioni figurate del suo agire sull’umanità. Per noi cristiani, con il dono della Rivelazione e dell’ lIncarnazione, le uniche mani divine che conosciamo sono le Mani di Gesù, il quale ci ha dimostrato la Mani del Padre. Le Mani di Gesù sono mani che hanno curato, guarito, benedetto, rianimato e mai schiaffeggiato nessuno.
L’ultima volta che l’evangelista Giovanni parla delle Mani di Gesù è quando introduce la scena della lavanda dei piedi: << Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle sue ” mani”. . .(Gv.13,3)>> o quando mostrando le Mani dopo la Risurrezione ,fa comprendere ai suoi che Lui, “il Signore e Maestro (Gv13,11)” continua con lo stesso atteggiamento di servizio e d’amore e che nessuno potrà strapparli dalle sue “mani” (Gv.10,28).
Chi di noi è nelle Mani di Dio non ha nulla da temere! Pertanto confidare che siamo nelle Mani di Dio non è un atto finale e rassegnato di impotenza, ma un atto iniziale che ci accompagna sempre, perchè guidati da quell’amore che non viene incontro al bisogno dell’uomo ma lo precede.
Il Cristo è colui che da sempre ha soccorso e dato la sua vita per evitare danni ai suoi discepoli (Gv.10,11) e ha loro assicurato che quando non sarebbe stato presente fisicamente, la sua azione sarebbe stata proseguita dal Suo Spirito, l’amore cioè del Padre che è sempre il Presente nella Storia (Gv.14,16) e che agisce con efficacia a favore dell’umanità.
Gesù garantisce che questa presenza dello “Spirito di Vita (Gv.14,17)” non è dovuto a situazioni di pericolo della sua comunità ma è costante e non nasce come risposta ad una situazione di difficoltà ma la precede. “Essere nelle Mani di DIO” allora è garanzia di piena e crescente serenità, qualunque evento ci si trovi ad affrontare, nella certezza << che tutto concorre al bene di coloro che sono amati da Dio (Rm.8,28)>>.
Corigliano Rossano 15.05.2019. FRANCO PALMISANO