Tra Archeologia biodegradabile e varianti amorali.
Anche per quest’anno i legittimi (rari), e illegittimi (la quasi totalità), possessori dei terreni comunali sono riusciti a spremere i frutti, con le proprie manine, distillandone olio extravergine di oliva dai secolari ulivi, ed a piazzare le dolcissime clementine della nostra area coriglianese sui mercati di mezz’Italia. Buone feste ! Tutto bene, quindi, se non fosse per quei fascicoli aperti da chi non si accontenta dell’aspetto bucolico e si è messo di buona lena ad indagare su quella benedetta delibera di giunta (Geraci) la n. 7 del 2017.
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Al riguardo il Sindaco Flavio Stasi ha già rassicurato l’emiciclo comunale: entro il 12 febbraio 2020 riferirà in Sala consiliare le risultanze del suo operato in merito ai livellari. Manca poco. Chi vivrà vedrà!
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Ad onor del vero nell’ambito agrumicolo ed olivicolo il Sindaco amministrativamente può far poco o nulla, se non, appunto, richiedere i canoni di affitto ai detentori delle centinaia di ettari di terreno comunale. Se sui livellari la questione registra politicamente una situazione di stasi (sic!), in ambito ambientale la questione cambia e di molto, in peggio ovviamente.
Il mese di Marzo 2018 ha rappresentato un momento particolare per gli amministratori di Corigliano Calabro. In quei 31 giorni pazzerelli e marziali sono stati modificati, con integrazioni e varianti, due importanti e milionari contratti che secondo i rispettivi bandi non potevano essere modificati. Il primo è quello che fa capo all’illuminazione ed all’impresa di Gino Spezzano. Per questo contratto Stasi ha richiesto la risoluzione in autotutela. L’altro contratto, quello dell’Ecoross, presenta anch’esso una variante, la n. 66 del 16/3/2018 , certo di minor entità , consistente in circa un milione e mezzo di euro. Come nell’altro bando anche in quello che si è aggiudicato la Ecoross la casella alla voce II.2.9) informazioni sulle variantirisulta spuntata nel quadrante NO. -
Nonostante tutti e due i bandi, quindi, non concedessero, ab origine, la possibilità di alcuna variante si assiste ad un comportamento amministrativo anomalo: il Sindaco si astiene dal chiedere , così come ha già fatto per l’impresa di Gino Spezzano, la risoluzione del contratto ad Ecoross. Muto!
Ovviamente mi faccio carico attraverso questa mia di informare anche le autorità preposte. Mi consta, inoltre, registrare che alcuni media d’informazione quali Altrepagine ed Informazione&Comunicazione sull’aspetto della variante Ecoross, purtroppo, non sono molto informati o, se lo sono, omettono un’ informazione importante. Male fanno, perché, difatti, vi è in tutto questo anche una nota positiva. La Ecoross si è dotata di un settore culturale che apre a nuovi orizzonti: l’archeologia biodegradabile. Da poco la Ecoross ha assunto un giovane archeologo, il dott. Luigi Arcovio (fratello del più noto Alfonso) che mi dicono sia un bravo e preparato giovane che realizzerà scavi importanti in prossimità dell’impianto Ecoross di S.Irene. Ci complimentiamo, quindi, con l’impresa Ecoross che ha già dato modo di apprezzare le tante attività creative promosse sul territorio. Tra le tante l’ulivo gotico ribattezzato Adams per l’ansia che crea a chi entra in quel di Rossano.
Sull’ambiente attendiamo, quindi, Sindaco, fiduciosi le prossime novità sui reperti archeologici, le bonifiche ambientali e sulla depurazione, ovviamente sui finanziamenti, una ventina di milioni di euro in tutto, a questi settori destinati.
“La storia siamo noi -diceva una canzone di De Gregori – nessuno si senta offeso.”
Ed invece dovremmo offenderci tutti noi del centro storico coriglianese. Perché? In breve:
mi è giunta finalmente tutta la documentazione sulla tassazione vigente relativa all’area rossanese.
Intanto devo complimentarmi con l’ Amministrazione della ex Città di Rossano che il 5 Agosto 2014 con delibera di C.C. n.28 ha approvato il regolamento per l’imposta Unica comunale o I.U.C.
nel cui deliberato troviamo con tanto di chiare disposizioni le riduzioni e le esenzioni per la Tasi e la Tari. All’art.28 comma a si legge : “esenzione totale per i titolari di reddito imponibile non superiore complessivamente a quello di una pensione sociale o di un minimo erogato dall’INPS.”;
al comma c la ”esenzione totale per i locali ed aree localizzati nel Centro storico […]adibiti ad attività commerciali, artigianali e pubblici esercizi.”
Inoltre nello stesso disciplinare sono contemplate riduzioni della tassazione per disagio ambientale o per cause che depauperano i luoghi e che ,quindi, abbassano la qualità della vita. Un atto amministrativo dove si contempla la giustizia sociale per chi non ha possibilità di contribuire pienamente per questioni di reddito.
In altre parole siamo di fronte ad un caposaldo amministrativo a cui il Sindaco Stasi dovrebbe attingere a piene mani e che di fatto gli eviterebbe di riscrivere il nuovo regolamento unico per i servizi della Città unica. Basterebbe un copia incolla, e sappiamo che quello gli riesce bene. Ma allora perché non si decide a farlo? Di fatto Stasi avrebbe persino i fondi della fusione per armonizzare le differenti tassazioni sul territorio. Ma nonostante tutto questo non si muove nulla. Ebbene, egli, il nostro Sindaco non lo fa e non lo farà, semplicemente perché non ne ha alcuna intenzione per i prossimi due anni. Come lo so? Per l’anno prossimo e fino al 2021 resterà in vigore ancora il contratto Ecoross su Corigliano, con variante annessa e settore archeologico, poi si vedrà! Nel frattempo godiamoci l’archeologia biodegradabile delle tante parole e delle belle promesse fatte, del nuovo e del cambiamento che non avverrà, difatti, lo avrete già capito: è tutto già degradato, tutto già molto vecchio ! Insomma archeologia pura.
Buone festività natalizie.
Alfonso Caravetta