Papa Francesco con il “Motu Proprio Aperuit illis”” del 30.09.2019 ha stabilito che nella terza domenica del Tempo Ordinario Liturgico ogni anno si celebri nelle Comunità Cristiane la Domenica della Parola di Dio . Anche nella nostra Comunità Cristiana che è in Corigliano Rossano, in tale domenica, ricadente quest’anno in data 26 gennaio 2020, si è dato risalto all’importanza che ha la Parola di Dio per i credenti, quale fondamento dell’impegno di promozione e liberazione di tutti gli uomini , ma anche segno di unità nel dialogo ecumenico fra cristiani.
La Domenica della Parola quindi costituisce un invito pressante a noi cristiani ad assumerci la responsabilità , insieme ad altre esperienze, a che la Parola di Dio non sia solo letta o ascoltata da apparati burocratici o venerata con simboli ecclesiali ma annunciata con uno Stile di Vita, conforme alla stessa Parola , contenuta nella Sacra Scrittura e Oggi “on line” anche in Internet.
La Bibbia non contiene allora la Parola del Dio dei viventi rivolta solo a noi, ma anche e soprattutto la Parola che Dio si attende da noi rivolta a Lui. Essa ha inoltre un immenso valore culturale. Perché noi, per esempio, sappiamo quasi tutto degli eroi di Omero e sappiamo ben poco di Mosè, del Cantico dei Cantici e della stessa Buona Notizia di Cristo Gesù?
Occorre però che quello che è contenuto nella Sacra Scrittura sia rettamente e continuamente interpretato, altrimenti una comprensione meramente letterale può causare morte anziché comunicare vita, come si rese conto e scrisse l’Apostolo Paolo che la <<La Lettera uccide, lo Spirito vivifica (2Cor.3,6)>>.
Come << Chi non ama non ha conosciuto Dio (1 Gv.4,8)>>, così tutto quello che non è per il bene dell’uomo non proviene da Dio, anche se è scritto e viene attribuito al Signore. Per compiere questo passo ci vuole molto coraggio come temerario è stato lo stesso Cristo che ha pagato con la sua vita l’annuncio e la testimonianza che non tutto quello che è scritto nei testi sacri proviene da Dio.
Gesù infatti non ha posto un Libro, per quanto sacro, quale codice di comportamento per i credenti, bensì il bene dell’uomo. Allora come per Gesù anche per noi cristiani non basta che un testo sia considerato sacro, , ma occorre che l’uomo venga considerato sacro.
Allora il criterio di scelta tra bene e male non si basa sull’osservanza di Norme contenute in un Libro , cioè la Bibbia, , ma sulla Pratica dell’amore. << Tutto quello che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro (Mt.7,12)>>.
Corigliano Rossano, 02.02.2020. Franco Palmisano