Siamo giunti ormai agli sgoccioli di questo 2020. Ne abbiamo passate tante, tutti insieme….E’ stato l’anno in cui ci siamo trovati tutti sulla stessa barca a remare per arrivare alla riva. Direi che molti di noi ce la stiamo facendo e molti altri purtroppo non ce l’hanno fatta. Tutto ebbe inizio nei primi mesi di quest’anno che ci apprestiamo a lasciare ma che ricorderemo sempre. E si, lo ricorderemo perché ci ha lasciato un segno.

 Un segno che ora come ora è molto evidente perché la ferita è fresca fresca, ma che con il tempo si tramuterà in un ricordo, ovviamente spiacevolissimo che però ci farà pensare: “O caspita, se ce l’ho fatta nel 2020, è impossibile che non ce la farò mo”. La paura, l’angoscia, l’ansia, la tristezza, l’abisso fra speranze e realtà, l’indecisione, il crollo delle nostre certezze le possiamo usare come un’arma vincente nelle nostre sfide future. Cosa voglio intendere con questo? Che tutti i sentimenti che abbiamo sperimentato durante quest’ anno ci aiuteranno ad affrontare meglio la vita perché ci fanno arrivare più preparati alle tante, piccole e grandi prove che affronteremo in seguito. Questo 2020 ci ha insegnato che dobbiamo approfittare del momento senza rimandare nulla e soprattutto ci ha fatto capire che bisognerebbe vivere senza aspettative ma prendendo la vita così come viene. Non è l’ora di lamentarci e di piangerci addosso per come è andata, ma è l’ora di trasformare gli eventi negativi in punti di forza necessari a stravolgere la nostra visione troppo spesso “semplicistica” della vita. Ho usato un termine specifico “semplicistica”. E si, perché tendiamo molto spesso ad ignorare il peggio e le difficoltà anche attraverso delle vie di fuga e di consolazione, dimenticandocene e quindi non imparando nulla da esso. Ecco perché abbiamo assistito ad un aumento dei contagi. Perché noi tutti abbiamo avuto paura di guardare in faccia la realtà e abbiamo per un po’ scherzato facendo finta di niente. Invece, credo che quest’anno più che mai abbiamo imparato che la perseveranza è una qualità che dobbiamo coltivare negli anni futuri. Non possiamo scoprire la luce se prima non facciamo esperienza del buio. Io del 2020, a parte l’enorme dispiacere per le tantissime persone che purtroppo non ce l’hanno fatta e il 31 sarebbe bello se ognuno di noi accendesse un lumino e lo depositasse sul proprio balcone proprio in onore di chi non c’è più, ho imparato che la vera forza non sta nel non cadere mai, ma la vera forza sta nel risollevarsi dopo ogni caduta. Bene, allora auguro a tutti compreso me di poter risollevarci nell’ anno che verrà. Buon 2021 a tutti!

PAOLO SMURRA
 

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