Loro ancora mi riconoscono nonostante l’implacabile trascorrere del tempo. Io li conosco ma a stento li ri-conosco. E quando mi dicono prof. Si ricorda di me, puntualmente rispondo, tra l’ebete e il catatonico: chi sei? E poi.. ah si certo.. anche se spesso mi arrampico sugli specchi cercando di disperatamente un’illuminazione.
Del resto sono molto cambiati, specie i ragazzi. Barbetta, pizzetto, capelli lunghi, corti, a cresta , incatramati o, addirittura azzerati, occhialini o occhialoni; sono alti, ,spesso incipientemente palestrati ma, comunque, basta guardarli negli occhi e ti rendi conto che sono sempre gli stessi con le loro incertezze, i loro perché, i loro sogni.
E pochi giorni fa verso sera mentre basculavo sui via dei Normanni mi ritrovo una bici elettrica, variamente accessoriata, quasi addosso e senza porre indugio: prof. mi riconosce ?Certo che ti riconosco ma…chi sei ? Per contribuire alla riduzione dell’inquinamento, come lei tante volte ci ha spiegato, ho comprato una bici elettrica ma sono in grande difficoltà, per andare al mare a S.Angelo non so come fare. A quest’ora il passaggio a livello è sempre chiuso, dai due sottopassi Frasso e Viale de Rosis nemmeno a parlarne, impossibile,perché ti asfaltano, cosa posso fare ?
Bella domanda, giovane amico !Ho anche pensato di formare un gruppo di protesta sui social, continua speranzoso, per manifestare le difficoltà di chi va in bici, creare dei gruppi e sensibilizzare chi di dovere…cosa ne pensa lei ?
Quanta tenerezza caro giovane ed ex alunno che hai la ventura di vivere in questa società schizofrenica e alienante.
Avrei voluto dirti ma non sai che questo è in Paese nemico dei ciclisti. Non siamo in Olanda, tantomeno a Ferrara. Non passa “santo” giorno senza incidenti..II nostro Paese investe 100 volte di più sull’auto che sulla bici, e infatti le città italiane sono ancora poco ciclabili.
La transizione ecologica, decarbonizzazione di cui tanto si parla e a cui ho dedicato tante lezioni che seguivate con particolare attenzione, prevederebbe una drastica riduzione del parco veicolare privato, ma questo, come tante altre cose,rimane nel libro dei sogni.
In alcune città italiane, tipo Roma, il tasso di motorizzazione supera in alcuni casi le 70 auto per 100
abitanti a fronte delle grandi capitali europee che hanno tutte tassi di motorizzazione inferiori alle 30 auto per 100 abitanti
In altri termini, per un futuro dei trasporti a zero emissioni, bisognerebbe privilegiare il maggior numero possibile di spostamenti dall’auto privata al trasporto pubblico e incentivare la mobilità attiva, a piedi e ,appunto, in bici come lodevolmente fai tu e tanti altri giovani, usando allo stesso tempo tutte le leve legislative ed economiche per indurre una rapida riduzione del numero di auto in circolazione e quindi la sostituzione della parte rimanente con veicoli elettrici..ma questo è noto come il cucco. Non è roba da poco, le città andrebbero rivoltati come guanti.
Ma poi avrei voluto ancora dirti..tu credi che questo sia possibile ? Ridurre il parco auto…vallo a dire ai Costruttori. Incentivare il Servizio pubblico…qui in Calabria? Quale servizio pubblico?
Con l’andazzo che esiste a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale, a te sembra possibile una cosa del genere?
Le nostre città sono sempre un meno vivibili, meno salubre e meno adatte a favorire la socialità
Anche i nostri Paesi, nati per veicolare carri e traìni con relativo pascolo di pecore e bestiame, sono ormai intasati e inquinati, dove lo spazio per le persone (cioè per la socialità, lo scambio, l’attività fisica e la cultura, tutte le cose per le quali vale la pena vivere) è ridotto ai minimi termini.
Le città ciclabili sono al contrario città più vivibili, meno inquinate, che contribuiscono meno alla crisi climatica. Spesso e volentieri sono anche città in cui le persone sono mediamente più felici, più serene e hanno più tempo a disposizione per la cura di sé e degli altri.
Noi adulti vi abbiamo depredato inseguendo edonismo consumismo sfrenato pur di esaltare un ego smisurato.
Vi abbiamo consegnato un modello di sviluppo anarchico e individualistico. una giungla ed anche di questo dovremmo chiedervi scusa.
E comunque non disperare, caro mio ex alunno, so che non lo farai, per tanto continua felicemente a pedalare, con la tua tecnologica bici, con il sole in fronte, facendo attenzione agli alieni che ti circondano
Bisogna sempre cullare sogni e speranze a costo di apparire visionari, del resto tu stesso hai ricorda parlando, il motivante invito di Steve Jobs al termine del suo famoso discorso: Siate affamati, siate folli.