Oggi, 17 ottobre, noi cristiani e credenti, nella Comunità che è in Corigliano Rossano, pur seguendo mediaticamente le notizie drammatiche che ci giungono quotidianamente da Israele e dalla Palestina e, in comunione con la Chiesa universale, siamo stati invitati dalla Presidenza della C.E.I. ad un Giorno di Preghiera e di Digiuno per la Pace.
In verità gli Evangelisti raccontano che Gesù era continuamente in contatto con il Padre, ma ai suoi non ha proposto mai schemi di preghiere o di digiuni per la pace ma ha proposto solo il “Padre Nostro”, che non è una Preghiera, ma una formula di accettazione delle Beatitudini.
Gesù ,poi, nel suo continuo peregrinare non digiuna, ma fa più pranzi che miracoli, tant’è che corre la diceria che Lui sia un ghiottone e un beone amico di pubblicani e peccatori ( Mt.11,19) e infatti quando chiama nel suo gruppo il pubblicano Matteo ( Mt.9,10) non lo manda a fare nel deserto un giorno di digiuno o di esercizi spirituali in preghiera di discernimento, ma lo invita solo a seguirlo e gli prepara un lauto pranzo conviviale.
E’ pur vero che risulta che Gesù digiuna per 40 giorni nel deserto, ma il suo non è un digiuno religioso di ascesi, ma è solo una forma letteraria, usata dell’Evangelista, per dimostrare alla Comunità che Lui non è inferiore a Mosè, che digiunò sul Monte Sinai, ma Gesù sa e lo dice espressamente ( Mt.9,15 ) che è fatidico e disgustoso il giorno del digiuno , soprattutto se tale digiuno è dovuto alla mancanza di una persona cara, con cui abbiamo fatto un tratto di storia insieme, per cui , in quel giorno, ci si blocca lo stomaco e a tutto si pensa fuorché a mangiare.
Gesù è Pienezza di vita e, a noi suoi seguaci , non propone alcun digiuno , ma ci invia solo a farci, come Lui, servitori dell’umanità nell’Oggi della Storia, condividendo con tutti il pane quotidiano, sperimentando sempre nella preghiera la Prossimità di un Dio, Genitore , che ci ama , così come siamo, immeritatamente e incondizionatamente.
Noi credenti siamo solo inviati a prendere, oggi, per mano, altri credenti di altre fedi religiose o non affatto credenti, per far comprendere a tutti che ” la pace” non è solo assenza di guerre, ma “bene essenziale ed esistenziale”, che non va barattato e imposto con la violenza, reazionaria e fazionaria, dei potenti di turno , secondo convenienze contingenti e non va desiderato nemmeno con “invocazione religiosa” o con ” digiuno vanitoso”, ma solo favorito con promozione e liberazione umana in un intrinseco convincimento, insito di già nel sacrario della nostra libera coscienza.
Ci vuole allora l’impegno quotidiano di tutti, credenti e non credenti, per lo sviluppo sociale del nostro Pianeta, in cui si avverte continuamente, anche negli angoli remoti dei nostri quartieri, che purtroppo ancora il ricco, con lo sfruttamento delle risorse e con l’oppressione dei poveri, diventa sempre più spavaldamente ricco, mentre il povero diventa sempre più povero e per lui ogni giorno è giorno di preghiera e di digiuno senza pace.
Corigliano Rossano 17.10.2023 . ( Franco Palmisano)