Mettiamo da parte la metallurgia e altre scienze che inglobano il termine, è il momento di chiamare in causa psicologi e psicoterapeuti. Eh già ….perché appena termina l’emergenza coronavirus ( voglia iddio al più presto possibile), ne esploderà un’altra : quella psicologica. Gli psichiatri parleranno allora di “resilienza”, della capacità cioè di far fronte, in maniera positiva, a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita.
E’ plausibile chiedersi come ne usciremo dopo questa tranvàta? Invecchiati, con le ossa rotte ? Più grassi o più magri? Più ottimisti o pessimisti ? Certo non saremo più gli stessi. La nostra vita è stata stravolta , la botta è forte, non è roba per caratteri fragili! Tutti gli organismi viventi, di fronte ai cambiamenti ambientali si adattano o muoiono e adattarsi vuol dire interpretare i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità piuttosto che come una minaccia e, di fronte a sconfitte e frustrazioni, tendono a non perdere la speranza. E’ un’opportunità per rimettere a posto le nostre priorità, la scala dei valori, quello che realmente conta, il senso della vita .
Non siamo in grado di dominare la natura,al massimo riusciamo a controllarla, ( e solo parzialmente …..sarà un virus sfuggito da un laboratorio ? ) ,con essa siamo in eterna lotta e spesso ci sorprende, approfitta della nostra mollezza, del nostro ridicolo senso di onnipotenza, della nostra patetica invulnerabilità. Periodicamente ci richiama all’ordine, e mette ( secondo una sua logica ) le cose a posto e allora ci scopriamo nudi , impotenti con i nostri gadget tecnologici e la scatola del piccolo chimico ; una bella ramazzata con un mostruoso ma altrettanto democratico “mocio” ( poveri, ricchi, giovani , vecchi..) per alleggerire il carico…e via in attesa della prossima disinfestazione . Del resto la Storia, bistrattata maestra di vita, ce lo insegna : dal Diluvio Universale, alla Peste manzoniana, alla Spagnola, è tutto una delizia di “accidenti”Ma niente paura perché sembra che gli esseri umani siano stati progettati per affrontare con successo stress e difficoltà, pagando “pegno”… naturalmente. I nostri antenati sono sopravvissuti a un’infinità di “delizie”. Le risorse che abbiamo ereditato dal passato sono la nostra «resilienza» psicologica ovvero la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà che ci si presentano. Sembra addirittura che è la “resilienza” ad essere la norma negli esseri umani, non la fragilità. Qualcuno sostiene che le condizioni difficili possano aiutare la gente a ritrovare equilibrio psicologico e motivazioni, opportunità per cambiare e migliorare. Coraggio..dunque, presto torneremo ad abbracciarci
«Trovare un senso, un significato rende molte cose sopportabili, forse tutte quante diventano sopportabili.» (Carl Gustav Jung).