Maggio del 1992 in una zona di campagna vicino alla Diga di Tarsia, Giovanni Cimino e Aldo Abbruzzese su ordine del boss Santo Carelli, si recano presso l’abitazione di Demetrio Azzinnari, per tendere l’agguato al cassanese Federico Faillace. Ma, come dirà nella puntata odierna “duduella”, l’agguato fallì per tutta una serie di circostanze fortuite, tanto che lo stesso Cimino rimase ferito. E’ questo il racconto odierno che il pentito coriglianese fa al pm del processo Galassia, Giancarlo Bianchi.
I “Racconti di ndrangheta” li trovi QUI