Si apprendono maggiori particolari sulle cause della morte del senzatetto polacco avvenuta nel giorno di Capodanno, a Rossano, per assideramento. Come si ricorderà a trovare il corpo di Andresei Cieliwski, 52 anni, è stato un connazionale che lo aveva raggiunto vicino alla stazione dove solitamente i due dormivano, ed una volta giunto lì si è reso conto che Cieliwski non dava segni di vita.
Sul posto intervennero i carabinieri, il 118 e il medico legale che già dopo un primo esame del cadavere aveva ipotizzato come causa del decesso del polacco l’assideramento, tenuto conto che tra il 30 e 31 dicembre la temperatura è stata vicina allo zero anche di giorno. Secondo quanto si è appreso Cieliwski la sera del 31 dicembre non solo aveva brindato con alcuni amici all’anno che si chiudeva, ma pare che il polacco avesse festeggiato anche il proprio compleanno. Il polacco si è appreso anche che alcune volte aveva dormito insieme ad altri suoi connazionali in una abitazione sul lungomare Sant’Angelo, anche se, purtroppo, negli ultimi tempi dormiva in un “letto” fatto di cartone. Intanto su quanto accaduto a Rossano interviene con una dichiarazione Franco Corbelli leader del Movimento Diritti civili: «Quanto è accaduto a Rossano è un fatto gravissimo, disumano che non dovrà mai più ripetersi. Mai più nessuno (immigrato o povero e barbone indigeno) dovrà morire per il freddo, come è purtroppo avvenuto in queste ultime ore alla stazione di Rossano. Sarà questo l’impegno assoluto e prioritario della Regione Calabria e del nuovo assessorato regionale ai Diritti umani e alla solidarietà, che il presidente Mario Oliverio istituirà con il varo della nuova giunta regionale. La tragedia dell’immigrato polacco morto per il freddo è qualcosa che colpisce tutti profondamente, calpesta i diritti fondamentali della persona umana, offende la dignità stessa dell’uomo».
Giacinto De Pasquale