A quasi due mesi dall’alluvione, Rossano soffre ancora. E soffre soprattutto fra le campagne, nelle zone meno battute, meno note e più nascoste alle grandi vie di comunicazione.
Già nella giornata di ieri il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, prossimo candidato a sindaco della città alle elezioni di primavera, aveva lanciato l’allarme, sottolineando come si stiano effettuando lavori a valle e non a monte. Ciò significa che nuove abbondanti piogge potrebbero – questo il pensiero dell’aennino – riportare a valle detriti e quant’altro, rischiando un’altra tragedia.
Sulla stessa lunghezza d’onda, anche Tonino Caracciolo, celebre geologo, anche’ègli in predicato di giocarsi la poltrona più importante di piazza Santissimi Anargiri.
Tra i suoi tanti sopralluoghi e studi, Caracciolo ha postato una foto sul suo account Facebook segnalando come gli argini del torrente Momena, proprio uno di quelli che ha creato più danni, giù a valle, in contrada Momena a Sant’Angelo, siano ancora nelle condizioni del 12 agosto scorso.
Per Caracciolo, ovviamente, è meglio prevenire che curare. “La situazione diventa ancor più drammatica – dichiara il geologo – per gli argini rotti e non ricostruiti. In località San Francesco, il torrente Momena ha rotto 30 metri di argine e invaso tre case”.
Lo spauracchio di Tonino Caracciolo si fa ancora più presenta perché a suo dire, nei pressi dell’argine ancora in quelle condizioni, vi abitano tre famiglie che “sono in mezzo ad una strada perché qualcuno ha emesso tre ordinanze di sgombero per cautelarsi, ma senza offrire loro un alloggio provvisorio”.
“Dopo aver speso 2,5 milioni – è l’amara conclusione del geologo – siamo sempre punto e d’accapo. Urge intervenire per non dover, dopo un disastro annunciato, piangere lacrime di coccodrillo”.
Proprio per via delle casse anemiche comunali potrebbe fare al caso dell’ente quella legge regionale citata l’altro ieri da Rapani secondo la quale è possibile attingere da fondi ad hoc per opere idrauliche ed a tutela di boschi e torrenti.
Nel frattempo, però, la zona a ovest della città ha bisogno cure ed attenzioni perché i corsi d’acqua di queste zone (i torrenti Momena e Fellino su tutti) sono stati fra quelli che hanno creato più danni a valle. Soprattutto se si considera l’allerta meteo emanata ieri pomeriggio dalla protezione civile regionale e riverberata dal Comune di Rossano, che durerà a quanto pare fino a domani.
Luca Latella