J. Le Goff, storico medievalista contemporaneo, amava sostenere che le epoche storiche non scompaiano, invecchiano e si trasformano. Io aggiungerei ( seguendo la teoria di Gregor Mendel) la storia di oggi geneticamente porta con sé, nei comportamenti sociali, traccia di quella passata. Questa intuizione storica mi è venuta in mente passando per la Zolfara qualche giorno addietro. Con mia grande sorpresa e meraviglia, arrivando in prossimità del mare ho notato che tutto il lido di questa contrada era stato riqualificato con dune e piante marine in più interamente asfaltato.

Entusiasta sono arrivato fino al torrente Nubrica, ho fatto inversione con l’auto ed ho proseguito in direzione opposta pensando che, finalmente, non sempre i nostri amministratori e dirigenti trascurano il territorio. Ma ahimè, come accade sempre dalle nostre parti, la gioia dura solo un attimo. Appena superato il pontino che divide la Zolfara dall’AquaPark Odissea 2.000, incredibilmente l’asfalto lasciava il posto allo sterrato. Istintivamente ho pensato : ” Probabilmente avranno finito il bitume? Asfalteranno in un secondo momento?”. Poi ad un tratto, ripensando alle teorie dello storico Le Goff, intuii ( sciocco sono stato a non averlo capito subito) che i dirigenti di Rossano ( affascinati anche loro dall’età medioevale) nella gestione del territorio preferiscono applicare il sistema del beneficium anziché quello comunale- moderno molto più complesso e trasparente. Mi sono immaginato il dirigente che, in barba all’attuale legislazione e dimenticandosi che quella strada è comunale fin oltre il divieto di transito – abusivamente messo da oltre 5 anni e mai rimosso -abbia comandato alla plebe armata di bitume e pala di non asfaltare quella strada pubblica perché appartenente al feudo del vassallo del luogo. Il cavaliere-dirigente senza macchia e senza paura a suo modo aveva fatto rispettare la legge. Ma quale legge? Probabilmente il dirigente-cavaliere si è scordato di aggiornare le date e pensando di vivere nel XI sec. (dove la società era composta da un 10% di nobili/ecclesiastici e la rimanente plebei) ha involontariamente dimenticato di consultare gli ultimi volumi legislativi in cui chiariscono che le strade comunali sono di competenza dei comuni e non dei feudatari. Ma perdonatemi siamo in Italia e precisamente a Rossano dove se venisse J. Le Goff apprezzerebbe tantissimo il nostro paese in quanto darebbe valore scientifico/pratico alla sua teoria storica. Sarebbe contento nel notare che la sua nobiltà di toga, i suoi amministratori-vassalli, il popolo grasso, il popolo minuto, i diritti di signoria, le corvé, le regalie, la nobiltà e la plebe e tutti quegli elementi di una tipica società medioevale non sono scomparsi, ma sono solo invecchiati. Hanno solo cambiato, nome, modalità d’agire, ma i costumi sono rimasti gli stessi. Carissimi dirigenti-cavalieri territoriali, a nome mio e penso di molti di cittadini, un grazie di vero cuore in quanto ci rendiamo conto che amate più di noi le tradizioni storiche, che il periodo che più vi affascinata è il medioevo ed odiate la rivoluzione francese perché foriera di principi di liberté, egualité e fraternité ( sono sicuro che non sapevate che ieri -14 luglio- era il suo compleanno), che grazie a voi Rossano potrebbe divenire la città medioevale più longeva di tutte le città italiane. E un grazie di vero cuore ai vassalli di contrada Zolfara che con le loro pressioni e all’appoggio dei dirigenti-cavalieri senza macchia e senza paura, hanno demolito e allontanato da quel posto chiunque – secondo la legislazione del XXI sec.- ne aveva diritto, (ignoranti quest’ultimi i quali non hanno capito il grande lavoro di restauro storico dei nostri amministratori). Augurandovi una serena estate mi permetterei di suggerirvi una buona lettura delle” Historia Longobardorum di Paolo Diacono” potrebbe essere utile al vostro lavoro. Vi prego di perdonare il mio ardire che non tiene assolutamente conto delle vostra profondissima conoscenza in materia.

Distinti saluti,
Prof. Gianluca Capristo.