Il padre Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, come ogni anno ed in occasione delle festività natalizie, ha voluto rivolgere gli auguri di un sereno Natale a tutte le famiglie dell’intera comunità diocesana con questo messaggio: “In questo Natale, non possiamo dimenticare la sofferenza di chi ha perso tutto, come i nostri fratelli terremotati o coloro che, a causa dell’odio fratricida, sono in fuga dalla guerra o vengono perseguitati a causa del proprio credo religioso, vedi i nostri fratelli copti morti in Egitto.
Pensare al Natale non sempre ci porta a contemplare la vita reale di tanti, ma veniamo deviati su pensieri più effimeri e banali. Del Natale, purtroppo, è rimasta solo la scorza, logora di immagini che scorrono in maniera ossessiva e che pervadono la vita di ogni giorno, attraverso la pubblicità del momento. All’ombra di un illuminato albero di natale o di un patinato presepe, come di una finta convivialità familiare, ci viene propinata ogni cosa. Dal gioco d’azzardo “legalizzato”, all’acquisto sfrenato di beni di consumo, tutto condito con messaggi di ambigua fattura, tesi a soggiogare il narciso che si nasconde in ciascuno di noi. Non possiamo meravigliarci se poi, fuori dalle nostre case, nel silenzio di tutti, si ripetono e s’incrementano indifferenza e solitudine, arrivismo e violenza, malaffare e corruzione, lavoro nero e sfruttamento, schiavitù e abusi di ogni genere. Siamo troppo occupati a pensare a noi stessi per cui ci sfugge la vita, la relazione, il rispetto dell’altro, il valore di ciò che ciascuno di noi è ed è chiamato ad essere. Scambiamo per amore quello che è solo ricerca nevrotica del proprio sé, perdendo la consapevolezza di un Amore grande che ci ha salvato dal baratro, dalla morte e ci ha restituito la vita e l’altro come fratello. L’Anno Santo della Misericordia, appena trascorso, ha segnato la ripresa del cammino di fede per tanti, riconsegnandoci la consapevolezza che la salvezza di ciascun uomo è la realtà più importante per Dio Padre. Contemplare il Bambino di Betlemme ci riconduce alle braccia misericordiose del Padre, poveri, con i nostri limiti e le nostre miserie, ma ricchi e certi del suo amore. Da questo momento di grazia, che è il Natale, scaturisce la cultura del dono: Dio condivide la sua vita con la mia e ciascuno è chiamato a fare della propria vita un dono per gli altri. Dovremmo riflettere di più sull’accoglienza dei fratelli immigrati, su cui si specula da tutte le parti, assumendo facili alibi per negare legittime forme di ospitalità. Le sofferenze di tanti non possono lasciarci indifferenti. Il Natale, oltre a portare pace e gioia per tutti, possa donarci una sana inquietudine, capace di destarci dal sonno, per imparare a restare umani. Aprendo gli occhi sulle nostre realtà, povere di speranza, facciamo crescere il senso di fraternità delle comunità in cui viviamo. Comunità ecclesiali, civiche, aggregazioni di vario genere, tutti siamo chiamati a porci in uno stato di prossimità, gli uni accanto agli altri. Solo così sapremo ridare vita alla quotidianità e nutrire il futuro di luce. Auguri di vero cuore a tutti voi e, in particolare, a chi sta lottando con il dolore, ai carcerati e a quanti non smettono di sperare nonostante la fatica del vivere. Buon Natale e che Dio benedica le vostre famiglie.” Un messaggio, quello del padre Arcivescovo, ricco di contenuti e con parole di speranza per riuscire a costruire un domani migliore in un territorio martoriato da tanti problemi.
ANTONIO LE FOSSE