Con la storica trattoria al Casello da Giovanni
Identità, politica a tavola e riscoperta dei locali autentici, Rossano entra ufficialmente nell’ambita e prestigiosa Guida SLOW FOOD delle Osterie d’Italia 2017. Tra le 153 novità recensite nella 26esima edizione c’è, infatti, anche la storica Trattoria AL CASELLO DA GIOVANNI. – Con l’ingresso della Città del Codex nel prestigioso circuito nazionale dei covi del gusto ispirati al buono, pulito e giusto, salgono a 6 le osterie presenti nel vasto territorio della Condotta Slow Food Pollino – Sibaritide – Arberia, a 13 nella provincia di Cosenza, a 46 in Calabria e ad 1570 in tutto il Paese.
La presentazione ufficiale della Guida e della sezione dedicata all’osteria rossanese animata dal giovanissimo Giovanni VILLELLA si terrà SABATO 14 GENNAIO alle Ore 11.30 alla Trattoria AL CASELLO DA GIOVANNI su Viale S.Angelo. – Nel corso dell’evento pubblico promosso dal Convivium Slow Food con sedi a Rossano ed a Saracena insieme alla Fondazione Italiana Sommelier (FIS), saranno presentate tutte e 6 le osterie del territorio. Coordinati dal Lenin MONTESANTO Fiduciario Slow Food territoriale, parteciperanno Fortunato AMARELLI presidente della sezione agroalimentare di Confindustria Cosenza, Adriano TANCREDI presidente provinciale dell’associazione nazionale giovani agricoltori (ANGA), Elio PERCIACCANTE rappresentante Conseil Europeen Jeunes Agriculteurs (CEJA), Gennaro CONVERTINI presidente dell’Enoteca Regionale di Cosenza, Gennaro DI PACE giovane chef dell’Osteria Porta del Vaglio di Saracena (Guida Michelin, L’Espresso, Gambero Rosso, e Bibenda) ed i rappresentanti delle altre 5 osterie Slow Food della Condotta: Giuseppe GATTO (DA LUCREZIA, Trebisacce), Patrizia SERVIDIO (BISTROT, Cantinella di Corigliano), Enzo FILARDI (KAMASTRA, Civita), Catia CORBELLI (OSTERIA DEL VICOLO, Mormanno), Gian Luigi MICELI (IL CARPACCIO, Acri). Da oltre 25 anni la Guida delle Osterie Slow Food accompagna in giro per il Bel Paese gli appassionati del mangiarbere all’italiana e gli amanti della cucina autentica del territorio. Rappresenta la fotografia della scena gastronomica di tradizione, e, come tutte le fedeli riproduzioni, non manca di segnalare cambiamenti e continuità, fermenti e innovazioni. Come i 153 nuovi locali inseriti, ognuno con una bella storia da raccontare. Siamo tornati alle origini della guida – spiegano i curatori Marco BOLASCO ed Eugenio SIGNORONI – cercando le osterie più autentiche. Quelle che nessun’altra guida racconta. Quelle dove non c’è lo chef ma il cuoco (molto spesso la cuoca). Quelle dove il servizio è attento eppure informale. Dove tante volte non c’è un menù scritto perché l’oste ci tiene a raccontare a voce ai suoi ospiti quali sono i piatti del giorno, spesso aggiungendo qualche aneddoto. Abbiamo cercato i luoghi più popolari, semplici, che acquistano materie prime stagionali e di prossimità e che quindi riescono a tenere più bassi anche i prezzi.