“Uno spaccato di storia contemporanea”, questa la sintesi giusta per definire la conversazione svoltasi ieri 21 novembre, nel suggestivo Caffè artistico-letterario, Emporium, nel centro storico di Rossano. L’Associazione Rossano Purpurea presenta ancora una volta una testimonianza di ciò che la Calabria è stata e di come essa si sia trasformata nel tempo, attraverso il racconto a tratti nostalgico, ma sempre autentico, del giornalista Pietro Mancini.
Dinanzi a un pubblico nutrito e partecipe, tra le incalzanti domande e le osservazioni critiche di Francesco Mercogliano, curatore dell’evento per l’Associazione Rossano Purpurea, l’Autore del libro “…mi pare si chiamasse Mancini…”, offre un quadro inedito del padre Giacomo, il “Leone Socialista”, indimenticato personaggio politico di fine secolo.
Il meridionalismo dei fatti portato nel cuore del potere politico italiano, il Parlamento della Repubblica, ove Giacomo Mancini, “passionale genio di concretezza”, ha condotto in molteplici situazioni la volontà di riscatto del Mezzogiorno oltre al suo attaccamento alla terra natìa.
Tra aneddoti di vita privata e racconti che hanno segnato la vita politica d’Italia, Pietro ha descritto il famoso padre, come un uomo determinato e lungimirante, pragmatico e progressista. Nell’enfasi della conversazione, l’editore del libro, Walter Pellegrini, ha contribuito alla conversazione dando testimonianza dell’umanità e del piglio deciso di Giacomo Mancini, con una nota di malcelata ammirazione e di rispetto ancora intatti per colui che, forse, può essere definito l’ultimo meridionalista del XX secolo.