Rossano gemellata con Kars in Turchia. Progetto UE in partenariato con Unical
Custodire e rendere fruibile il patrimonio culturale materiale ed immateriale, storico ed architettonico della Città del Codex attraverso la digitalizzazione delle proprie risorse. Fornire a studenti ed insegnanti uno strumento efficace ed innovativo in grado di favorire le attività didattiche ed educative attraverso una fonte certa di informazioni verificate e attendibili.
Sono, questi, gli obiettivi sottesi al progetto LIBRERIA VIRTUALE INTEGRATA che sarà presentato nell’ambito del programma comunitario L’EUROPA PER I CITTADINI con il quale ROSSANO si candida ad essere gemellata con la città turca di KARS. Ad accomunare le due città ed i due territori sarà il patrimonio storico ed architettonico. A darne notizia è l’assessore alle politiche comunitarie Serena FLOTTA precisando che il progetto, ancora in fase di preparazione, sarà sviluppato in partenariato con l’Università della Calabria. La nascita e la diffusione delle tecnologie digitali – dichiara la FLOTTA – ha cambiato i processi di conservazione, controllo e distribuzione del patrimonio culturale. In questa direzione abbiamo bisogno di capitalizzarlo, recuperarlo e preservarlo organizzando, elaborando ed assicurando l’accesso ai più, rendendolo fruibile attraverso ogni mezzo di comunicazione. Grazie all’ufficio comunale Europa e alla collaborazione con l’Unical – conclude – sarà possibile realizzarlo mettendo a disposizione un ricco archivio facilmente consultabile. La libertà di informazione e l’accessibilità universale alle informazioni, la conservazione del patrimonio intellettuale nazionale, il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, la condivisione di risorse di informazione e documentazione. Sono, questi, i principi sul quale si fonda il progetto. La digitalizzazione ha stimolato lo sviluppo di un’ontologia integrata e condivisa per l’informazione sulle collezioni detenute dalle istituzioni di memoria. È stato solo poco tempo fa che sono stati applicati standard comuni per la maggior parte degli archivi digitali e dei sistemi di accesso. In precedenza, l’assenza di preoccupazione per l’utilizzo di standard comuni ha impedito la coerenza nel recupero del contenuto digitale e l’accesso ad esso.