In questi giorni in particolare mi si e’ gonfiato il cuore passando dalla stazione ferroviaria di Rossano, vedendo tutti quei rossanesi con gli occhi pieni di tristezza in piedi ad attendere che qualche bus li porti verso qualche aereoporto o destinazione , purtroppo questa nostra amata e odiata terra non offre ai nostri figli e a noi stessi nulla, non ci sono servizi, disoccupazione alle stelle , iscriversi al centro per l’impiego e’ solo tempo perso,
non esiste una sanita’ degna di questo nome, chi purtroppo per lui necessita di cure mediche per se e per i suoi cari , e’ costretto ad attese interminabili di mesi o addirittura anni per sottoporsi a visite specialistiche , pronto soccorso pieni di malati parcheggiati per giorni nelle sale in attesa di un aleatorio ricovero , che nella migliore delle ipotesi significa partire a decine di km di distanza , ora io mi chiedo , e vi chiedo , in questa nostra situazione , questa si da terzo mondo , possiamo noi come popolazione permetterci di accogliere ed integrare offrendo a terzi cio’ che non abbiamo nemmeno per noi stessi? Facile dire li porto a casa mia , ma questa fantomatica casa in cui si vuole ospitare ed integrare, altri non e’ che Rossano , casa di tutti i rossanesi , rossanesi che come sa di certo chi ha opportunita’ di conoscerli , hanno un cuore d’oro , e magari sarebbero propensi ad accogliere chi effettivamente fugge da guerre e conflitti , ma nel 90% dei casi chi arriva in italia e pretende di essere ospitato e mantenuto , non fugge da nessuna guerra, anzi la guerra in molti casi la fanno in casa nostra, All’ordine del giorno : stupri , violenze, furti, spaccio, (le nostre carceri ne ospitano tantissimi di queste risorse) facile fare i buonisti , tanto chi veste un abito talare , e appartiene al mondo ecclesiastico non sa cosa vuol dire preoccuparsi perche una figlia di notte non risponde al cellulare, non vive giornalmente i problemi che vivono le famiglie del territorio, non hanno figli che vedono partire come zingari per il mondo in cerca di un pezzo di pane e di un futuro , anche se loro durante le loro omelie pretendono di insegnarci come mandare avanti una famiglia, e come educare i nostri figli , non sanno cosa significa sentirsi impotenti Quando la vita si fa dura e purtroppo non si puo assicurare al proprio nucleo familiare il necessario per il sostentamento, ù mentre invece un capofamiglia sa che se non ha lui stesso assicurato il necessario per la propria famiglia , non puo sfamare altri ed offrirgli cio’ che lui stesso e i propri cari non hanno.