Con la Domenica delle Palme anche in Corigliano Rossano è iniziata la Settima Santa in cui la Comunità cristiana annuncia nelle chiese la Passione di Nostro Signore Gesù il Cristo.In alcuni quartieri vi è anche l’usanza di rappresentare tale Passione con la “Via Crucis Vivente”, avvalendosi di personaggi nostrani locali. In tutto c’è da meditare che se Passione del Cristo fu per i discepoli una tragedia di tradimenti e latitanze l’Annuncio poi della sua stessa Risurrezione fu per tutti loro anche una grande delusione.
Nessun Evangelista ci dà la descrizione della Risurrezione del Cristo,in quanto nessun discepolo era presente in questo fatidico momento. Sebbene Gesù avesse più volte affermato che sarebbe stato ucciso crocifisso ma che dopo tre giorni sarebbe risuscitato (Mt.16,21;17,22-23;20,19 ),mai nessuno di loro ci aveva creduto, perchè nessuno desiderava veramente la sua risurrezione.
La prova per loro che il Messia non fosse quello Inviato da DIO era che Lui non poteva morire, perchè << il Cristo rimane in eterno (Gv.12,34)>>. Ora se Gesù era morto in quel modo infamante (Gal.3,13) voleva dire che loro si erano sbagliati e c’era quindi da attendere un altro vero Messia che avrebbe sbaragliato i nemici, sottomesso i popoli pagani e inaugurato un nuovo Regno d’Israele. Se proprio quel Gesù ora era risuscitato allora addio per sempre ai sogni di gloria, di restaurazione del defunto regno del Re David, della supremazia cioè sui popoli pagani, dell’accumulo delle ricchezze dalle altre nazioni, come i profeti avevano vagheggiato: << Vi nutrirete delle ricchezze delle nazioni e vi vanterete dei loro beni ! (Is.61,6)>>.
Pertanto, morto Gesù i suoi discepoli si sentono frustrati e delusi :<< Speravamo che fosse Egli , Colui che avrebbe liberato Israele (Lc.24,21)>>. Loro quindi erano ritornati alle occupazioni di sempre e Gesù, da Risorto, deve andare a cercarli uno per uno per far sperimentare loro che Lui era veramente risorto e rimproverandoli << per la loro incredulità e durezza di cuore (Mc.16,14;Lc.24,25)>>.
Inutilmente Gesù nella sua vita terrena aveva parlato ai suoi discepoli del Regno di Dio, un Regno di Beatitudine ,di Misericordia, di Amore e di Pace, perchè questi capivano e sognavano sempre e solo il regno di Israele. Gesù parlava di servizio e i discepoli pensavano al potere; il Maestro insegnava a mettersi al livello degli ultimi e i discepoli litigavano tra loro per assicurarsi il posto più importante; il Signore Gesù li invitava a scendere e loro pensavano solo a salire!
Per questo il Risorto, una volta riuniti i suoi, tiene loro una specie di corso intensivo durato quaranta giorni <<parlando delle cose riguardanti il Regno di Dio (At.1,3)>>. Ma non ci fu niente da fare ,perchè quando l’ideologia religiosa è intrecciata (ieri come oggi dal prima noi. . . poi loro. . .) con quella nazionalista , anche se si hanno orecchie per udire non si ode e se si hanno occhi per vedere non si vede (Mc.8,18).
Infatti al quarantesimo giorno i discepoli, che evidentemente non erano interessati a questo tema del Regno di Dio, gli domandarono :<< Signore è questo il tempo nel quale ricostituerai il Regno d’Israele? (At.1.6) >>. Scrive l’Evangelista che a questo punto << una nube Lo sottrasse ai loro occhi (At.1,9)>>. Il Cristo Risorto allora non se n’è andato, ma sono i discepoli (come noi) che sono incapaci di vederlo.
Chi di noi in ogni tempo è mosso dal potere non può percepire l’Amore, chi pensa a sè non può riconoscere la Presenza dell’altro. Quando i discepoli (e noi) comprenderanno che il pane non va accumulato nè elemosinato ma spezzato e condiviso, allora si apriranno i loro ( e i nostri) occhi e riconosceranno il Cristo Risorto(Lc.24,30-31) che li accompagnerà nella loro missione di “battezzare tutte le nazioni fino alla fine dei tempi (Mt.28,20)”. Solo allora la loro cocente delusione si trasforma in inebriante Realtà: “La Risurrezione è una Nuova Creazione (Mt.19,26-29)”.
CORIGLIANO ROSSANO 15 aprile 2019. Settimana Santa. FRANCO PALMISANO.