Tempo di Avvento, tempo di festività! Anche la nostra comunità cristiana, che è in in Corigliano Rossano, si prepara, in modi diversi alla celebrazione del Santo Natale. In ogni tempo il sogno dei potenti della terra è stato sempre quello di voler diventare un dio. Anche l’aspirazione di ogni persona religiosa è quella di salire spiritualizzandosi per fondersi misticamente col Dio invisibile. I potenti pensano di raggiungere Dio mettendosi alla sua pari, mediante l’accumulo di potere per dominare sui popoli; le persone religiose aspirano di unirsi al loro Dio, attraverso l’accumulo di suppliche ed offerte ,presentandosi a noi come modelli e testimoni di santità!
Il Natale invece ci ricorda e ci presenta un Dio che diventa Uomo. <<Svuotò se stesso ,assumendo una condizione di Servitore ,diventando simile agli uomini (Fil.2,7). Perché? Per amore della sua stessa creazione ,cioè dell’umanità. Con la nascita di Gesù (Dio-Uomo), Dio non è più lo stesso e anche l’uomo non è più lo stesso. Cambia il rapporto tra Dio e gli uomini e tra gli uomini e Dio.
L’uomo non è un cercatore o servitore di Dio, perché con l’Incarnazione è Dio che cerca l’uomo , chiedendogli di essere accolto. L’uomo non deve salire in alto per incontrare il Signore, ma scendere verso gli altri uomini, perché Dio , in Gesù, si è fatto uomo, profondamente umano e non chiede più servizio a Lui perché è Lui che si è fatto Servitore dell’umanità nell’Amore.(Lc.12,37).
Allora che una persona sia in contatto con questo Dio, non si vede più da quello che crede (io credo a Dio), ma da come ama; non da quanto tempo dedica al servizio liturgico o paraliturgico, ma per quanto tempo presta se stesso alla collaborazione con tutti per sovvenire ai bisogni fondamentali degli uomini , quali i bisogni biologici, i bisogni di sicurezza, i bisogni di appartenenza, i bisogni di autostima e i bisogni di auto-realizzazione.
E’ questa la meravigliosa sorpresa del Natale del Signore! Un Dio cioè che non assorbe le energie degli uomini, ma che comunica le sue (il suo Spirito), per realizzare la Civiltà dell’amore; un Dio che non ci chiede di vivere ed operare per Lui, ma di vivere ed operare con Lui e come Lui, mediante un amore di somiglianza al suo Amore e cioè un amore di tenerezza, di mitezza , di compassione, di misericordia,di condivisione, di perdono. . . verso tutti, perché si realizzi una Nuova Creazione.
Ecco il Natale: Un Dio , talmente innamorato dell’uomo , sua creatura, da prendere dimora nella sua vita . Un Dio che si fa uomo, perché l’uomo impari finalmente a diventare più uomo. Ma non c’è quindi altra manifestazione di Dio che non sia quella che poi avviene attraverso la Carne dell’uomo, cioè la sua corporeità. Allora non è quindi spiritualizzandoci che noi manifestiamo il Dio presente in noi, ma solo umanizzandoci sempre più. Più siamo umani e più scopriamo e liberiamo il divino che è in noi.
Solo quando prendiamo consapevolezza di questa nostra identità in Dio, la <<Commemorazione del Natale>> è la Festa della Follia appassionata del nostro Dio-con-noi,”l’EMANUELE,”che, con l’incarnazione si fa il Vulnerabile , come l’uomo, con l’uomo e per l’uomo.
Corigliano Rossano 01.12.2019. Inizio dell’Avvento .( FRANCO PALMISANO )