Nella nostra comunità, in Corigliano Rossano come in tante altre comunità, il pianto per la scomparsa di una persona cara è un avvenimento che purtroppo tocca la nostra esistenza. La morte, assolta dall’idea di una colpa originaria, deve ritornare ad avere di sé una visione il più serena possibile come normale conclusione di un ciclo biologico, sempre esistito in natura e quindi essa è, come la nascita, un dono esistenziale.
La scienza ci conferma che ogni giorno muoiono nel corpo umano milioni di cellule e noi non ce ne accorgiamo. Il momento della morte allora è la cessazione di tutte le cellule biologiche dell’individuo,ma non della sua persona. Gesù ci assicura che chi vive per gli altri nella costruzione della Civiltà dell’Amore , non farà mai l’esperienza della morte e non si accorgerà della morte, perché la vita che ha in sé è di una potenza tale che se anche la parte biologica va in disfacimento la persona umana è indistruttibile.
Pertanto la vita, che è nella persona, attende la morte solo per manifestarsi in una forma nuova, quella della Condizione Divina, la Vita stessa di Dio. La nostra Fede nella Risurrezione (1 Cor.15,14) allora non è un’ipotetica rianimazione, ma una “Nuova Creazione” compiuta da Dio. Non ci sono la vita , la morte e poi la Risurrezione, ma già quando si è in vita, Gesù ci dice:<<Voi che mi avete seguito nella Nuova Creazione (Mt.19,28)…>>. Quanti accolgono Gesù sono quindi già ricreati !
Il Messaggio di Gesù è sempre assolutamente positivo. In esso viene annunciato che chi vive ripiegato su se stesso per il proprio tornaconto personale senza comunicare vita agli altri ma sottraendola e chi vive non facendosi pane per gli altri, come Gesù, ma sottraendolo agli altri, costui soffoca e spegne ogni energia vitale che ha dentro e con l’arrivo della morte biologica arriva anche la morte dell’individuo, cioè la morte per sempre chiamata “morte seconda( Ap.2,11)” o poeticamente “il nulla eterno”.
Allora solo il credente coerente ha una vita capace di superare la morte! Dove sono i nostri cari defunti? Non stanno nel buio di una tomba o svolazzando nell’arco del cielo , ma nella Sfera della Vita, in cui siamo di già inseriti anche noi. Per vederli , per comunicare con loro , bisogna che la nostra esistenza di credenti sia sempre in sintonia con Gesù Risorto. <<Con Lui infatti siete stati sepolti insieme nel Battesimo, in Lui siete anche stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti (Col.2,12)>>.
Si sperimenta così che i nostri cari defunti ci sono presenti in una forma nuova, perché essi sono immersi nell’immensità dell’Amore di Dio. << Si semina un corpo animale , risorge un corpo spirituale (1 Cor,15,44)>> . E’ una Vita che provenendo dal Creatore è di una qualità tale, che nessuna morte biologica riuscirà mai a distruggere: i VIVI non MUOIONO.”(Gv.12,25)”.
Corigliano Rossano 17.02. 2020. FRANCO PALMISANO.