Cesare Battisti sarà trasferito nella Casa di reclusione di Rossano, in cui è previsto il circuito di “alta sicurezza”, a differenza del carcere di Oristano in cui non vi è un reparto idoneo. Ma quella del terrorista dell’ex gruppo “Proletari armati per il comunismo”, in latitanza per 37 anni prima dell’arresto e dell’arrivo in Italia il 14 gennaio del 2019, è tutt’altro che una vittoria a seguito delle veementi proteste degli ultimi giorni.
Battisti, infatti, come tutti i condannati per reati connotati da finalità di terrorismo, è assegnato al regime penitenziario dell’alta sicurezza (nello specifico, quello denominato “AS2”). E, dal giorno del rientro in Italia, è ristretto presso il carcere di Oristano, dove – pur non essendo presente un reparto destinato ai detenuti “alta sicurezza” – ha trascorso il periodo di isolamento di sei mesi previsto dai provvedimenti giudiziari con cui è stato condannato.
Fabio Pistoia