di Franco Palmisano
Ogni anno la Comunità Cristiana celebra la Festa del Corpus Domini , in cui in modo solenne , si rende presente e si festeggia il Momento gestuale in cui il Cristo ha istituito il Sacramento dell’Eucarestia.
L’Evangelista Matteo racconta che Gesù,<< Mentre mangiavano prese un pane e,pronunciata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo :”Prendete, mangiate questo è il Mio corpo”. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro dicendo ” Bevetene tutti. Questo è il mio sangue della nuova alleanza versato per tutti in condono dei peccati” ( Mt.26,26-30)>>.
La Chiesa, da ben 2000 anni, fa il “Memoriale ” di questo evento , chiamato Eucarestia ( o impropriamente Santa Messa) e che ogni presbitero presiede e celebra, ogni giorno, nelle varie comunità e in ogni angolo dell’universo .
Attenzione ! Nell’Eucarestia l’assemblea partecipante sente Gesù presente , che parla , che insegna e che ricorda. Il credente poi rivedendo i gesti di Gesù, ricordando le sue Parole di verità, contenute nel Messaggio trascritto dagli Evangelisti, ne capisce e pregusta il significato attuale, e si sente e si vede inviato a trasmettere l’annuncio all’uomo del nostro tempo.
Purtroppo le celebrazioni dell’Eucarestia , col passare di tanti anni, si sono mummificate e distratte da tanti rituali. In esse è tutto rigorosamente prescritto:quello che deve dire il presbitero, quello che deve rispondere l’assemblea, quando stare in piedi, quando seduti e i vari gesti da fare, senza minimamente preoccuparsi del Messaggio vivificante del Cristo e della sua Forza liberante nell’Oggi della Storia .
Purtroppo, soprattutto alle nuove generazioni, tale Liturgia della Messa, fatta da letture incomprensibili della Sacra Scrittura, da preghiere preparate a filastrocche, da canti a volte monotoni e faticosamente intonati o eseguite da cantori esibizionisti, da incensazioni e riti insignificanti e a volte anche da omelie noiose e cervellotiche , non serve a nulla se la stessa Messa non diventa uno stimolo ai partecipanti al “Convertitevi e credete nel Vangelo (Mc.1,15)”.
Siamo ancora eredi,come cristiani, dell’Eucarestia come precetto da soddisfare per rendere un culto a Dio, come se Dio (Padre ) guardasse ai nostri meriti e non ai nostri bisogni.
L’ Eucarestia, per il credente, deve tornare ad essere un momento privilegiato di riposo, in cui Dio lo convoca ( Lc.22.27) con altri credenti, per comunicargli, in Gesù Presente nel Mistero dei Segni ma vivo e vero, la Forza della testimonianza del Vangelo nella vita di ogni giorno .
Allora quel Pane che mangiamo è per avere la Forza di diventare come Gesù pane per gli altri nella condivisione e nel servizio per la promozione e la liberazione umana e quel Sangue che beviamo è per sentirci trasformati ,come Gesù, in Figli di Dio, con un amore di somiglianza al Padre.
Solo allora l’Eucarestia rende il credente, per le via del mondo, collaboratore di Gesù , nell’Oggi della Storia, nella costruzione del Regno di Dio, cioè della Civiltà dell’amore.
Corigliano Rossano 06.06 2021 festa del Corpus Domini. (Franco Palmisano ).