Nella nostra Comunità, che è in Corigliano Rossano ,si assiste in questi giorni, ad un trasferimento di presbiteri tra varie Parrocchie della stessa Diocesi.
La Comunità tutta, al di là di qualche curiosità nostrana, è assuefatta a questo andirivieni di presbiteri, che da noi tutti ormai vengono considerati quali funzionari ecclesiali. E’ allora un cambiamento in cui ci si augura un rinnovamento ? Chissà !
La nostra Comunità ha bisogno solo e sempre di presbiteri, che identifichino, sorretti dalla Grazia, la loro vita in quella del Dio di Gesù dei Vangeli, nel nostro Tempo e nella nostra Storia:
a) Presbiteri senza più il distintivo della tonaca, ma in manica di camicia, con jeans e scarpe di ginnastica, che sappiano camminare speditamente con noi e come noi lungo i marciapiedi dei nostri quartieri, per costruire con Dio e come Dio la Civiltà dell’amore.
b) Presbiteri che annuncino la Prossimità a noi del Dio di Gesù in un perenne Servizio di amore per l’uomo,” rovesciando , nella sua Misericordia, i potenti dai troni e innalzando gli umili ( Lc.1,52)”;
c) Presbiteri che , senza affanno nel sentirsi a volte ” costruttori del nulla ( Mt.7,23)” siano amministratori diligenti dei Sacramenti della Salvezza, sempre più innamorati del Regno di Dio, il Regno delle Beatitudini ( Mt.5,3-12) , che si attualizza non più con una spiritualità supplichevole e stucchevole, ma soprattutto con una prospettiva operativa, attenta a cogliere i ” segni dei tempi”;
d) Presbiteri che suonino le campane del Tempio non solo per invitarci alla Condivisione dell’Eucarestia, ma per poi inviare i credenti ad operare attivamente alla promozione e alla liberazione umana, rendendo salvifico il quotidiano Memoriale del Cristo nel ” Fate questo in Memoria di ME ( Lc.22,19-20).
Corigliano Rossano 12.09.2022. Franco Palmisano.