Tanti cristiani, anche nella Comunità che è in Corigliano Rossano, vivono ogni giorno con pessimismo , per cui si sentono in giro tante espressioni di tristezza , che si proiettano nella loro stessa spiritualità , soprattutto nei loro momenti di preghiera.

Ma attenzione che il Dio di Gesù non è un Padre ( Genitore). sordo , che sta nell’alto dei vertici del potere e del comando e che concede centellinando le sue grazie agli uomini, suoi figli, ma che lo devono continuamente supplicare al grido: “ascoltaci ,ascoltaci”, con una serie di litanie e di preghiere.

No! il Dio della Rivelazione è l’Emanuele, cioè il “Qui-con-noi (Mt,1,23”), che si fa Tempo e Storia, in Servizio , mettendosi , Lui per primo, a lavare proprio i nostri piedi, la parte più sporca dell’uomo, inviando poi noi, suoi seguaci, a fare lo stesso ( Gv.13,13-14), per favorire promozione e liberazione in pienezza di umanità.

Noi credenti allora non possiamo continuare a rapportarci al Racconto della Creazione (Gen1-3), descritto nella Bibbia , come a un Paradiso perduto, ma come a una Profezia da realizzare nella Civiltà dell’amore.

Tale nuova Civiltà noi tutti siamo chiamati e inviati a costruirla con Cristo e come Cristo, convinti che l’Essenza della Creazione si manifesta globalmente, ma sempre in maniera inedita e mai ripetitiva.

La dinamica della vita del credente è quindi “Vino Nuovo in otri Nuovi”( Mt.9,17),” quella cioè di “ricondurre il cuore dei padri verso i figli (Lc.1,17)”, e non quello dei figli verso i padri (Ml.3,24), perché è il vecchio che deve aprirsi ad accogliere il Nuovo che avanza e non il contrario.

Accantoniamo un passato che è bello solo perché è passato, e in parte dimenticato e idealizzato e prepariamoci a vivere serenamente il Presente, andando fiduciosi incontro al Futuro, confidando in quel Gesù che ci assicura: “Non preoccupatevi dunque del Domani, perché il Domani si preoccuperà di se stesso e a ciascun giorno basta la sua pena (Mt.6,34)”.

E’ per noi la risposta di Gesù alla richiesta dei discepoli : ” Chi si potrà dunque salvare ( cioè sopravvivere)?” e Gesù, che “fissando lo sguardo” esclama: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile ( Mt.19,25.26)” .

Corigliano Rossano, 23.10.2023 (Franco Palmisano).

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