Anche nella nostra Comunità, in Corigliano Rossano, molti credenti, anche se cristiani, vivono isolati e diffidenti, in quanto non sanno vivere e comprendere il valore dell’amicizia sincera.
Quando la nostra vita cristiana è attenta ai bisogni e alle sofferenze di qualsiasi persona, senza alcuna distinzione . . . , quando il nostro linguaggio si rifà alla misericordia e non al diritto, all’amore servizievole e non alla dottrina, alla compassione e non alla disciplina . . ., quando non ci si scandalizza con chi sbaglia, perché si sa che tutto fa parte della fragilità umana, ma in ogni evento si ha sempre un atteggiamento di tenerezza. . . solo allora. . . c’è amicizia vera!
L’Evangelista Giovanni scrive che Gesù, che è ” il Dio con noi”, ci propone, da Amico Vero, un Comandamento Nuovo, cioè Migliore, e che non può essere chiamato neppure Comandamento, anche se Gesù comanda : ” Amatevi come IO ho amato voi ( Gv.13,34)”.
L’Amore per il cristiano è sempre una Proposta in Libertà, perché nessun amico potrà mai comandarmi di ” volergli bene”.
Gesù considerando poi i suoi, non servi ma “amici ( Gv.15.15)” liberamente rivela loro che ” vi ho chiamato amici perché tutto quello che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”, cioè comunica loro la infinita * passione * del Padre ( Genitore) per un Valore non negoziabile che è il Bene dell’uomo e che Lui trasmette al Figlio Gesù e che Gesù trasmette a noi suoi discepoli, suoi amici.
I credenti allora sanno che loro, solo quando operano per il Bene dell’uomo , non con l’avere, il salire e il comandare, ma con il condividere, lo scendere e il servire l’umanità, incontrano sempre Gesù e vanno con Lui ad un rapporto di crescente e profonda Amicizia, gustando in essa che ” la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena ( Gv.15,11)”.
Corigliano Rossano, 31 .10. 2023 ( Franco Palmisano )