CORIGLIANO-ROSSANO (CS): Anche al cimitero di Rossano, nella mattinata di giovedì 2 novembre 2023, è stata celebrata la Santa Messa per commemorare tutti i defunti.
La celebrazione eucaristica, alla presenza di diverse autorità civili e militari, è stata officiata da S.E. Mons. Maurizio Aloise (Arcivescovo della Diocesi di Rosano-Cariati). Alla significativa celebrazione eucaristica hanno preso parte, oltre a tanti fedeli e sacerdoti delle diverse parrocchie della Diocesi di Rossano-Cariati, diverse autorità civili e militari. Erano presenti, tra l’altro, il sindaco Flavio Stasi, il Presidente del Consiglio comunale, Marinella Grillo, l’Assessore provinciale Adele Olivo, il Comandante della Stazione Carabinieri di Rossano centro, il luogotenente Mario Levato, ma anche i funzionari della Polizia di Stato del Commissariato di Corigliano-Rossano, i Vigili Urbani in grande uniforma dinanzi ai due gonfaloni della città. La celebrazione eucaristica è stata animata dai canti religiosi eseguiti dal Coro della Cattedrale di Rossano diretto dal Maestro Luigi Pignataro. Don Franco Romano, prima della benedizione finale da parte del padre Arcivescovo, ha voluto ringraziare, a nome di tutti i sacerdoti e presbiteri, il presule per la sua presenza e per la celebrazione della Santa Messa in occasione della Commemorazione dei defunti nel cimitero di Rossano. Il padre Arcivescovo, infine, ha voluto ringraziare quanti, fra questi le diverse autorità civili e militari, hanno preso parte alla significativa celebrazione in ricordo di tutti i defunti. Prezioso, tra l’altro, il lavoro svolto dal personale comunale, in forza al cimitero di Rossano, per aver provveduto alla realizzazione dell’altare e alla sistemazione delle sedie per permettere a tutti di assistere alla Santa Messa celebrata dal padre Arcivescovo. Da sottolineare, infine, il servizio garantito ai tanti disabili ed anziani che, tramite il Doblò messo a disposizione dal comune unico di Corigliano-Rossano, hanno potuto partecipare alla Santa Messa e deporre un mazzo di fiori dinanzi alla lapide dei propri cari.
ANTONIO LE FOSSE