Sul Blog di Rossano, oso spesso esprimere giudizi discutibili sugli avvenimenti ecclesiali e ciò è dovuto al fatto che, nei miei anni giovanili, sono cresciuto a pane e gioco negli oratori salesiani,
dove mi è stato insegnato a camminare con proprie gambe e ragionare evangelicamente con propria testa, per cui credo di essere un cristiano adulto e non solo in età.
Si incontrano , nella nostra Comunità in Corigliano Rossano cristiani preoccupati perché ,oggi, i propri figli non frequentano affatto la chiesa ,ma c’è da chiedersi: quale Chiesa?
La chiesa. per i giovani è un’astrazione, anche se ci sono poi le gerarchie, il magistero, i credenti e . . . i preti, che con l’amministrazione dei Sacramenti, annunciano il Vangelo.
Ricordo sempre con nostalgia quando anche io, a quindici anni, comunicai ai miei genitori che, chissà perché, avrei voluto farmi prete salesiano e missionario.
Certo la prima reazione fu delle mie sorelle, che in coro esclamarono: *Proprio a noi doveva capitare questa disgrazia in quanto in chiesa con te non ci veniamo mai?*
Mamma, me lo ricordo ancora, mi disse: * Come ti viene in mente questa pazzia ?*
Mio padre, che era agricoltore, convinto socialista aggiunse:* Per me va bene! Fatti pure salesiano e presbitero, ma se tu andrai in giro a dire che il tuo Dio è Amore , fatti prima fare un vestito con tutti i colori dell’arcobaleno, perché come si può andare in giro a comunicare la gioia della salvezza vestiti come dei beccamorti?*
E’ chiaro che ci furono altri argomenti per poi rinunciare al presbiterato, ma sono rimasto con spirito salesiano a vivere con gioia e libertà la mia fede nei vari quartieri della mia vita.
Il racconto di tale aneddoto vitale, sta solo ad indicare che, ieri come oggi, l’abito a lutto degli ecclesiastici deriva proprio da una teologia che si occupa più della sofferenza che dell’allegria, più della mortificazione (quaresimale) che del piacere, più del pianto che del riso.
Il motto tanto in auge ,anche fra noi, del ” tocca ferro quando passa un prete” accompagna da sempre il mondo clericale in cui si è ancora discriminati purtroppo anche per l’abito. talare.
Ma quando finalmente l’abito religioso degli ecclesiastici verrà considerato un residuo del passato?
Corigliano Rossano, 15 marzo 2024. ( Franco Palmisano)