Gli investitori si sono lasciati alle spalle un trimestre da incubo: i listini azionari hanno registrato alcune delle performance peggiori di sempre o comunque in controtendenza rispetto all’andamento del decennio da poco concluso. Bastano pochi esempi per capire la situazione: in America l’Indice S&P 500 ha perso il 20%, mentre in Europa la reazione dei listini è stata anche peggiori. Archiviata questa fase, è lecito che gli investitori guardino al futuro nell’intento di proteggere sempre più il proprio patrimonio, assicurandosi una massimizzazione dei rendimenti nel lungo periodo.
Per far ciò, è necessario mettere in campo una strategia solida e organizzata per sfruttare al meglio anche le garanzie offerte dal punto di vista meramente fiscale. Come comportarsi nei giorni di maggiore volatilità? Va tenuto a mente che pensare di disinvestire è potenzialmente un errore: continuare a investire per gli investitori, in un’ottica di medio-lungo termine, è la soluzione migliore per mettersi al sicuro. Al momento i mercati hanno reagito in maniera decisa allo scoppio della pandemia, speranzosi di ristabilire le positività emerse comunque nello scorso trimestre. Si sa che le anomalie del livello di volatilità sono degli indici di allarme, ma evitare gli investimenti, optando magari per soluzioni scarsamente rendenti è un doppio errore perché impedirebbe, al proprio portafoglio, di avvantaggiarsi del parziale rimbalzo, riducendo ogni possibilità di sfruttare la ripresa, che ci sarà, della seconda metà dell’anno corrente.
Oggi, per proteggere i propri risparmi, occorre utilizzare uno strumento di gestione ad hoc come la Gestione Patrimoniale, in questo senso, offre i migliori benefici, anche da un punto di vista fiscale. Anzitutto perché è possibile sfruttare la diversificazione, assicurando, nel portafoglio, asset class diverse a livello globale. Ma anche investendo in ETF, evitando così di perdere tante opportunità offerte dai mercati. E inoltre, assicurandosi di limitare all’osso le perdite tra rischi e obiettivi. Una gestione così dinamica e variegata del portafoglio è inoltre ottima per ridurre la volatilità, gestire il rischio e bilanciare tra scelte difensive e scelte offensive. In una sola parola: sfruttare i rimbalzi.
Da un punto di vista fiscale, la Gestione Patrimoniale in ETF gode di una serie di vantaggi soprattutto in Italia. C’è, ad esempio, la possibilità di ottenere un credito di imposta da eventuali perdite di esercizio di fine anno, sopperendo a possibili mancanze entro dicembre dei mercati. Efficienza fiscale che va ad investire anche le attività di compravendita che, a differenza di altri regimi fiscali, non comprendono il pagamento di imposta nel momento della realizzazione. I dividendi ricevuti da ETF dell’anno precedente, poi, vengono accreditati lordi e non decurtati dall’imposta sul capital gain (eventualmente, solo a fine anno solare).
Nella valutazione di una performance, è meglio guardare distaccati l’andamento dei dati giornaliero e pensare nel lungo periodo. Grandi opportunità, nonostante tutto, vengono anche in un momento come quello della pandemia da Coronavirus. Sarebbe questo il momento ideale per consolidare i propri investimenti in strumenti come la Gestione Patrimoniale, a difesa del proprio capitale e a vantaggio dei propri incrementi. In un contesto come quello odierno, si tratta di una delle poche, e solide, certezze.