Nelle nostre parrocchie, anche nella Comunità che è in Corigliano Rossano, quando si partecipa al Memoriale eucaristico, si viene invitati a fare nostra, all’inizio di ogni Celebrazione, l’invocazione del” Kyrie Eleison” ‘espressione greca che va tradotta in italiano in ” Signore Pietà”.

In realtà gli Evangelisti usano tale espressione solo in bocca a quelli che non conoscono ancora bene la realtà di Gesù, e cioè in bocca ai ciechi ( Mt.9,27 e 20,30), o alla donna pagana nel suo primo incontro con il Cristo ( Mt.15,22) o al padre del ragazzo epilettico ( Mt.17,15) o ai lebbrosi ( Lc.17,13), ma mai viene usata nella Comunità dei seguaci del Cristo .

Quest’anno poi ricorre il 61.mo anniversario ( 11.10.1962) dell’Apertura del Concilio Vaticano II.

Quell’Evento è stato una Rivoluzione Copernicana nella Chiesa in cammino, perché ha cambiato completamente il rapporto del credente con il suo Signore, e gli fa riscoprire, nel Creato, la sua vera identità non di ” SERVO ” ma di ” FIGLIO” di Dio.

L’ espressione ” Kyrie eleison” quindi non può essere assolutamente riferita al Dio di Gesù, che è ” Padre, ( Genitore) “, che ci accoglie come figli e ci ama così come siamo con un amore incondizionato, conoscendo Lui le nostre debolezze e i nostri bisogni.

Un figlio che supplica il Padre di “aver pietà ( Kyrie eleison!), vuol dire che è terrorizzato dalla severa figura genitoriale e non comprende che il nostro Dio è solo Amore.

Ma tale espressione invocativa non può essere riferita nemmeno a Gesù.

Gesù chiede ai suoi di essere per lui dei veri amici (Gv.15,15), che sperimentano il suo amore per loro: “Come IO ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv.13,34)”.

Se un amico chiede all’ amico di aver pietà per lui, significa che questa amicizia non esiste, oppure l’amico non conosce il valore dell’ amicizia , perché un amico vero è colui che ” tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta ( 1Cor.13,7)”.

Noi dobbiamo fare riferimento solo alla Parola del Dio dei Viventi, che è per noi l’ unica vera Sorgente d’acqua viva che disseta e vivifica la nostra quotidiana esistenza.

“La lettera uccide, ma è lo Spirito che ci dà vita . ( 2Cor.3,6)” e ci porta alla vera fratellanza universale , in cui ” gioie e speranze, tristezze e angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono sono gioie, speranze, tristezze e angosce dei discepoli di Cristo e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel nostro cuore ( GS.1)”

Corigliano Rossano 11.10.2023.( Franco Palmisano)